Turismo DOP, nuova frontiera dell’attrattività enogastronomica. Indaga il modello che mette al centro le Indicazioni geografiche come strumenti per generare esperienze autentiche, educative e sostenibili, il primo Rapporto turismo Dop, realizzato da Fondazione Qualivita in collaborazione con Origin Italia e con il supporto del Masaf.
L’indagine, presentata nei giorni scorsi con anche gli interventi del ministro dell’Agricoltura e della ministra al Turismo, prende in esame un fenomeno sempre più diffuso: i marchi Dop e Igp, con il loro paesaggio terrazzato, fanno da traino anche al settore dell’ospitalità e dei viaggi.
Il turismo Dop non vuol essere solo un insieme di iniziative “a tema”, ma rappresentare un sistema integrato di accoglienza costruito attorno alle filiere Dop e Igp, con la regia dei Consorzi di tutela, in linea con il nuovo Regolamento europeo che assegna loro anche la competenza “dello sviluppo di servizi turistici nella pertinente zona geografica”. Un’offerta turistica che racconta il territorio con esperienze che affondano le radici nella storia e nelle tradizioni delle comunità locali garantendo qualità e identità.
Basato su indagini dirette e sull’esame di fonti istituzionali, il Rapporto offre un’analisi aggiornata e organica del turismo legato alle Indicazioni geografiche in tutta Italia. Con 585 attività – promosse da 361 Consorzi di tutela e che coinvolgono 597 prodotti Dop Igp -, 87 normative di riferimento, oltre a una selezione dei principali studi scientifici e dati di settore, il report delinea un quadro completo del fenomeno a livello nazionale e locale.
Appello di simtur per il turismo rurale
- Attraverso la visita e la conoscenza delle produzioni agricole e artigianali locali, dei prodotti e dei produttori locali, si scopre l’Italia più autentica ed emozionante
- Attraverso cibi sani e di qualità, bio e locali, dalla terra alla tavola con passione e maestria – seguendo la dieta mediterranea – il viaggio in Italia diventa unico e sublime
- Attraverso la rete umile delle strade bianche e poderali, dagli argini fluviali alle terre alte, la mobilità dolce consente di fruire di itinerari e percorsi a piedi, in bicicletta, a cavallo, a vela, in canoa, con gli sci, le ciaspole e altri mezzi a basso impatto ambientale, esplorando lentamente luoghi e paesaggi per scoprirne l’intimità e l’essenza
- Attraverso le attività outdoor, all’aria aperta, così come con l’attività fisica e sportiva non agonistica, viaggiatori ed escursionisti possono ambire ad elevati standard di benessere e di salute
- Attraverso il patrimonio immateriale (musica, letteratura, arti e artefatti, riti, ricette, tradizioni, processioni e feste popolari), custodito con cura all’ombra dei campanili, l’Italia trasmette la migliore immagine di sé nel mondo
- Attraverso la promozione di destinazioni rurali, nell’Italia ostinatamente considerata “minore”, si offre un forte contributo alla diminuzione della pressione antropica dei flussi turistici nelle località afflitte da overtourism, offrendo anche nuove stimolanti ed emozionanti motivazioni di viaggio
- Attraverso politiche di destinazione mirate a integrare l’offerta territoriale, si realizzano “filiere corte dell’accoglienza” con servizi ad elevato valore aggiunto che diversificano il reddito agricolo e gratificano l’esperienza dei visitatori
- Attraverso gli stili di vita di provincia e i ritmi del tessuto rurale, sono possibili innovative forme di cittadinanza con modelli di produzione, trasporto, consumo e distribuzione più giuste e sostenibili.
- Attraverso la tutela e la valorizzazione dei paesaggi e degli ecosistemi rurali, nei Parchi, nelle aree protette e oltre, si tutela la biodiversità e si contrastano i cambiamenti climatici
- L’entroterra con i suoi piccoli paesi e borghi è il tessuto ideale per rigenerare esperienze di comunità che restituiscano senso di appartenenza e di prospettiva, contribuendo allo sviluppo locale e – insieme – alla competitività dell’offerta turistica nazionale
I sottoscrittori del presente appello
SI IMPEGNANO
a contribuire attivamente alla definizione di strategie e politiche di destinazione – territorio per territorio – mirate alla piena valorizzazione e fruizione condivisa dei patrimoni materiali e immateriali delle comunità insediate nelle zone rurali e nelle aree interne, favorendo la creazione di “filiere corte dell’accoglienza” con esperienze integrate da digitalizzare e promuovere in Italia e nel mondo
I sottoscrittori altresì
CHIEDONO
al Governo italiano, alle Regioni ed a tutti gli enti preposti alla promozione del turismo, di contribuire con norme, indirizzi e strumenti a realizzare percorsi di innovazione e formazione mirati ad integrare l’offerta che i territori rurali, dei borghi e dei piccoli Comuni possa rappresentare il TERZO PILASTRO dell’offerta turistica nazionale, accanto ai segmenti del balneare e delle città d’arte
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