La terza edizione del Vivere di Turismo Festival – la più importante kermesse del turismo extra-alberghiero in Italia (una delle principali in Europa!) – si terrà il 19/20 novembre 2025 a Rimini. Presentato il tema della manifestazione, giunta alla sua terza edizione: «Cittadini ospitali. La nostra ospitalità genera cambiamento»

I motori dell’edizione 2025 – la terza – del Vivere di turismo festival sono ufficialmente accesi: si è svolta la conferenza stampa di presentazione in diretta streaming online, con un pubblico di giornalisti ed esperti e, nell’occasione, è stato lanciato anche il tema che accompagnerà l’intera manifestazione fino al taglio del nastro, previsto per il 19 e 20 novembre prossimi. La location, anche quest’anno, sarà il Palacongressi di Rimini.

Cittadini ospitali. La nostra ospitalità genera cambiamento”, è il tema dell’anno. «Chi fa ospitalità extralberghiera – spiega da Danilo Beltrante, fondatore e direttore artistico del festival – non è un semplice gestore di immobili: è un cittadino che accoglie ed è parte viva e attiva della comunità. Vive dove ospita, ama e conosce il suo territorio. Per questi motivi lo protegge, lo valorizza e lo racconta. Siamo convinti che l’ospitalità non è un semplice mestiere ma una forma di cittadinanza attiva».

L’offerta dell’Italia “minore” illustrata da Beltrante fa il paio con l’aumento dei viaggiatori che tendono a scegliere territori meno noti, magari inseriti in contesti più rurali e interni, e a preferire un’immersione nel luogo per coglierne l’autenticità, vivere momenti di condivisione con i cosiddetti local, imparare a fare la spesa nelle piccole botteghe e ad abitare lo spazio come fosse il suo. Ci sono regioni, in cui si assiste all’aumento degli stranieri che acquista immobili nei centri storici delle cittadine e dei paesi, alla ricerca di uno slow time o le ricche tradizioni agricole, il mangiar sano e la relazione umana che conquista anima e cuore. Una visione perfettamente in sintonia con le “destinazioni slow” ideate e promosse da simtur.

Non è un caso, dunque, se alla conferenza stampa ha preso parte attiva Federico Massimo Ceschin – presidente nazionale simtur – che con vista acuta e lungimirante, già dal 1992 ha iniziato a riflettere sull’overtourism (quando ancora non si chiamava così ma già attanagliava la sua Venezia), di impronta ecologica e di impatto del turismo sui territori. La sua trentennale proposta di approcci, metodi, modelli e strumenti di valorizzazione sostenibili gli sono valsi la nomina di ambasciatore del patto europeo per il clima da parte della DG-Clima della Commissione Europea.
«Custodire, avere cura, connettere» sono i tre paradigmi di Ceschin che – dopo la pandemia – insieme ai tre pilastri di simtur (bellezza, lentezza e gentilezza) – hanno consentito la formulazione del concetto di economia dei visitatori: la strategia per ridisegnare le geografie turistiche del “Bel Paese” sulla base delle migliori pratiche internazionali.


Per maggiori informazioni, visita il sito Vivere di Turismo Festival

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